Pari con rammarico
Un gol di Kresic nel primo tempo illude i biancoscudati. Maniero nella ripresa pareggia il conto sugli sviluppi di un penalty inizialmente parato da Dini. Padova-Avellino finisce 1-1
L’andata della semifinale playoff termina senza vincitori, né vinti. Otto ammoniti, quelli si, e per miracolo nessun espulso. È tutta qui la sintesi di una gara giocata tra colpi proibiti, nervosismo esasperato (anche da una serie di dichiarazioni assolutamente fuori luogo alla vigilia, sponda campana) e una serenità d’animo tutta da ritrovare per il Padova di Mandorlini dopo le montagne russe di Padova-Renate. Il pareggio finale è una pillola per noi amara. Al contrario, trattasi di un trampolino di lancio per un Avellino ora favorito in vista del ritorno da disputare tra tre giorni in un ambiente che si preannuncia già caldissimo.
Tensione alle stelle. Dopo gli incubi di Mercoledì il Padova può soltanto resettare e ripartire. Con una dose di tensione sulle spalle da far impallidire, tanto in campo quanto in panchina. Il 4-3-2-1 disegnato da Mandorlini vede la “novità” Ronaldo in veste di secondo trequartista, con Chiricò alle spalle dell’unico terminale offensivo, Paponi. L’avvio di gara è un pieno di interruzioni e colpi proibiti, come preventivato. È il Padova a subirne più degli avversari, tanto che il pubblico presente all’Euganeo chiede il giallo in almeno un paio di occasioni per interventi davvero al limite su Chiricò (ostruzione) e Ronaldo (gomitata). I primi a finire sul taccuino di Cosso sono Laezza e Maniero.
Nella prima parte, tra tatticismi esasperati e continue interruzioni, non accade nulla. Pressing continuo, qualche velleità tra Chiricò e Della Latta, e nulla più. Sale in cattedra Hallfredsson, allora, e al 27′ si mette in proprio in combinazione con Chiricò e va al tiro dalla distanza, fuori misura. Risponde Maniero, sponda campana, al 30′, con un colpo di testa che sorvola la traversa. Qualche minuto più tardi, una bella combinazione orchestrata da Della Latta libera al tiro Ronaldo che dalla distanza batte forte rasoterra ma non impegna Pane. Lo stesso brasiliano si ripete, con maggiore pericolosità al 36′: tiro a giro deviato e palla di poco oltre la traversa.
È il preludio al gol, che giunge sugli sviluppi del corner seguente. Kresic, tutto solo in area, deve solo raccogliere l’invito e battere Pane di testa. L’1-0 galvanizza i biancoscudati, che sulle ali dell’entusiasmo vanno ancora vicini al gol poco dopo con Chiricò (rasoterra debole). La risposta irpina arriva al 43′, con una discesa di Carriero sulla destra, e assist non raccolto dall’attacco biancoverde in area di rigore. Prima del riposo, proteste anche per Della Latta, colpito da una gomitata di Dossenna sulla quale Cosso fa sceglie di sorvolare. Il giallo, almeno a noi, sembra il minimo sindacale, ma tant’è.
Ripresa. Il secondo tempo per il Padova comincia nel peggiore dei modi. Della Latta va col gomito alto su Maniero in piena area e per Cosso non ci sono dubbi. Ce ne sono invece in casa scudata e dopo parecchie proteste sul dischetto va lo stesso l’attaccante dell’Avellino, che si fa ipnotizzare da Dini ma riesce a ribattere in rete di testa. Sull’1-1 per i biancoscudati comincia di fatti una nuova partita. L’Avellino, ringalluzzito dal gol, gioca infatti con maggiore freschezza e spavalderia.
Al 58′, Dini deve opporsi alla botta di Carriero dalla distanza. Mandorlini allora mischia le carte e inserisce Biasci e Jelenic per Paponi e – a sorpresa – Ronaldo. Non cambia, almeno nell’immediato, la sostanza. Padova e Avellino si affrontano senza esclusione di colpi, commettendo talvolta errori in fase di impostazione, badando a non scoprirsi. Su Chiricò pesa un’intervento di Tito che al 63′ fa gridare al rigore (che poteva starci). Poi ci pensa Curcio da 30 metri a mettere i brividi a Pane, strepitoso nel deviare la sfera in tuffo quel tanto che basta.
Al 77′ si rivede l’Avellino, con un colpo di testa di Silvestri su schema da calcio piazzato, alto sulla traversa. Scampato pericolo? Non proprio, perchè D’Angelo va al tiro un minuto più tardi dal limite, con la sfera a lato. Il Padova fatica oltre modo a star dietro a un Avellino in uno stato di forma fisica obiettivamente superiore a quello dei nostri. Ne esce un finale di gara in cui gli uomini di Mandorlini vanno spesso e volentieri in apnea, ingabbiati sulla mediana e privi di quell’inventiva altrimenti garantita da Ronaldo e Chiricò.
Non accadrà praticamente più nulla, fino alla conclusione del tempo regolamentare. Neanche il recupero concesso da Cosso (cinque minuti) cambierà le sorti di un match bloccato. Al Padova, però va il colpo di coda finale. Prima Kresic di testa chiama Pane al miracolo (93′), poi Curcio sugli sviluppi del calcio d’angolo mette alto di pochissimo. Peccato.
L’1-1 finale, dunque, accontenta certamente più l’Avellino, in virtù della sfida di ritorno in programma Mercoledì al Partenio. Al Padova, il rammarico di non aver proseguito sull’onda di un primo tempo positivo e concluso in vantaggio. Forsa tosi, demoghe dentro!
Padova-Avellino 1-1
Padova (4-3-2-1): Dini; Germano, Rossettini, Pelagatti, Curcio; Saber, Hallfredsson (83′ Firenze), Della Latta; Ronaldo (59′ Jelenic), Chiricò (70′ Bifulco); Paponi (59′ Biasci). In panchina: Vannucchi, Mandorlini M., Biancon, Vasic, Andelkovic, Nicastro, Pelagatti, Ejesi. All.: Andrea Mandorlini
Avellino (3-5-1-1): Pane; Miceli, Dossena, Laezza (46′ Fella); Ciancio, Rizzo, Carriero, D’Angelo, Tito (67′ Silvestri L.); De Francesco (88′ Silvestri M.); Maniero (72′ Santaniello). In panchina: Leoni, Bernardotto, Santaniello, Errico, Rocchi, Baraye. All.: Braglia
Arbitro: Francesco Cosso di Reggio Calabria (Fraggetta-Massimino). Quarto uomo: Panettella.
⚽️ 37′ Kresic (P), 49′ Maniero (A)
🟨 Laezza (A), Maniero (A), Della Latta (P), Carriero (A), Kresic (P), Ciancio (A), Hallfredsson (P), Saber (P)