Padova, una vittoria per dirti “ti amo”!
Partita per lunghi tratti bloccata al Sandrini di Legnago, dove il Padova costruisce e spreca, e deve colpire di spada nella fase finale. Saber e Santini confezionano l’ottavo squillo esterno in stagione
Ph: Agenzia Fotografica Piran
Legnago evoca dolci ricordi. E non potrebbe essere altrimenti, mentre la memoria riavvolge il nastro all’Aprile del 2015, quando i biancoscudati trovarono proprio al Sandrini i tre punti decisivi per il ritorno tra i professionisti dopo un’anno all’inferno. Quella odierna, però, è un’altra storia, fatta di attenzione, sudore e sacrificio. Ma è anche la storia di un crocevia importante per la stagione, dove i biancoscudati hanno il compito di valorizzare il bagaglio di punti accumulato nelle ultime due settimane.
Nel pieno tour de force per la marea di impegni ravvicinati, Mister Mandorlini ripropone il suo 4-3-3, vincente per quantità e qualità nelle ultime tre gare. Tra i titolari si rivede Bifulco, ad agire quale esterno alto nella catena mancina, con Curcio a costante supporto. Di fronte c’è un Legnago schierato in maniera quasi speculare.
L’iniziale fase di studio è tutta pressing e aggressività. Il Padova prova a spingere in avvio, con la solita combinata Cissé-Chiricò, poi al 10′, Bifulco trova la progressione ideale sulla mancina e appena dentro l’area finisce a terra per la presunta spinta di un difensore. Rigore? Forse no, ma per l’esterno patavino arriva addirittura il giallo per simulazione. Il che – onestamente – appare misura abbastanza esagerata.
Regina di scacchi. Al Sandrini si gioca a scacchi. Al Padova, in cui il numero 32 Chiricò è osservato speciale, il compito di scardinare la retroguardia di casa. La pazienza, inevitabilmente, è la virtù che più di altre serve a Ronaldo e compagni. Al 22′, è protagonista l’asse Ronaldo-Saber. La bella manovra in progressione, però, non provoca gli effetti sperati.
Occasioni. Con il gioco bloccato per lo più a centrocampo, il primo tempo scivola nel quasi anonimato. Il Padova però riesce a conquistare metri importanti nel finale, forte del grande lavoro di Cissé, sempre puntuale nel recuperare palloni sulla trequarti, smistati poi sulle corsie laterali. Proprio il centravanti confeziona al 42′ una palla importante per Della Latta, il cui destro dal limite è tuttavia troppo debole. La gara si infiamma proprio a questo punto. Prima c’è un pericoloso rasoterra di Saber (44′). Pochi secondi più tardi, è invece Chiricò a seminare il panico in area. L’esterno però si incapponisce col pallone tra i piedi e il suo sinistro da ottima posizione è preda di Pizzignacco. Peccato.
Secondo tempo. L’avvio di ripresa è per cuori forti. Il Padova va vicinissimo al vantaggio al 49′, su perfetta incursione di Bifulco. Il suo assist per Cissé è perfetto (almeno dal nostro punto di osservazione), ma il centravanti biancoscudato cicca la sfera, di fatto regalandola a Pizzignacco da due passi. Poco dopo, su errore di Yabre potrebbe approfittarne Saber, ma il mediano vanifica la ghiotta opportunità.
La ripartenza sprint non è preludio a nuovo spettacolo. Bisogna attendere il 65′ per rivedere il Padova. Ci prova ancora Chiricò dalla distanza, ma il suo sinistro è impreciso in una delle rare occasioni in cui la difesa veronese apre qualche varco.
La svolta. La rete che squarcia il cielo di Legnago è un capolavoro di testardaggine. L’azione che porta al vantaggio del Padova arriva al 75′, da una serie di tentativi mancati, svirgolate e ribattute. Poco prima che la sfera finisca sul destro di Saber, che fulmina Pizzignacco e fa 1-0. Inutile sottolineare l’importanza di una rete cercata e voluta dagli uomini di Mandorlini, che spezza gli equilibri di oltre un’ora di gioco in cui la frustrazione stava prendendo il sopravvento.
È una liberazione, vedere il pallone gonfiare la rete del Sandrini, nonostante per il Padova si apra a quel punto una fase spezzettata da continue interruzioni. Con un Saber monumentale, il Padova vince contrasti in serie nelle zone nevralgiche del campo. Il Legnago scompare alla distanza e all’89’ Chiricò fa gridare al gol con un sinistro velenoso dalla distanza (alto). Al 94′, infine, la gioia per il raddoppio. Ronaldo sale in cattedra, illumina una ripartenza bruciante e serve a Santini la palla del raddoppio. Il destro dell’attaccante toscano è vellutato e imprendibile per l’estremo locale.
Si chiude così, con un primato ora consolidato dal Padova – complice anche la sconfitta a domicilio del Südtirol – e la mente già a Mercoledì. Già, perchè si torna in campo per un’altra battaglia. E non azzardiamoci a parlare di testacoda, perchè contro l’Arezzo sarà un’altra finale di Champions.
Forsa tosi, demoghe dentro!!!
Legnago Salus-Padova 0-2
Legnago Salus (4-3-1-2): Pizzignacco; Zanoli, Bondioli, Perna, Ricciardi; Antonelli, Yabre (57′ Giacobbe), Bulevardi (83′ Morselli); Buric (83′ Lovisa); Rolfini (74′ Chakir), Grandolfo (74′ Lazarevic). In panchina: Corvi, Pavoni, Stefanelli, Girgi, Ruggero, Zanetti, Mazzali. All.: Bagatti.
Padova (4-3-3): Vannucchi; Germano (84′ Andelkovic), Pelagatti, Rossettini, Curcio; Saber, Ronaldo, Della Latta (95′ Vasic); Chiricò (95′ Kresic), Cissé, Bifulco (62′ Santini). In panchina: Dini, Gasbarro, Mandorlini M., Hallfredsson, Jelenic, Firenze, Biasci, Andelkovic, Nicastro. All.: Andrea Mandorlini
Arbitro: Marco Ricci di Firenze (Miniutti-Lazzaroni). Quarto uomo: Bitonti
⚽️ 75′ Saber (P), 94′ Santini (P)
🟨 Bifulco (P), Rossettini (P), Pelagatti (P), Bulevardi (L), Curcio (P), Morselli (L)