Reti inviolate all’Euganeo
Padova e Alessandria chiudono la prima parte della finale playoff senza vincitori né vinti. Lo 0-0 fa gridare vendetta per un paio di grosse occasioni prodotte dai nostri, e rimanda il verdetto al ritorno di Giovedì. Sarà durissima, ma ci proveremo
A 96 ore appena dal blitz di Avellino, per il Padova inizia un nuovo capitolo di questa estenuante stagione. Il penultimo atto di un’annata che descriverla come una “via crucis” è quasi riduttivo. All’Euganeo è biancoscudati contro Alessandria, due squadre giunte all’ultimo tornante con cammini diversi, eppure accomunate dal medesimo sogno di condurre la nave in porto dopo le montagne russe di stagione regolare e primi turni dei playoff.
Mandorlini deve rinunciare a ben quattro elementi nella sua rosa. Assenze pesanti, quelle di Ronaldo, Saber, Chiricò e del giovane Vasic, tutti appiedati per un turno dal giudice sportivo dopo la vittoria del Partenio. Ecco, dunque, un 4-3-3 atipico, almeno in partenza, con Pelagatti esterno basso, Germano nel trio “obbligato” di centrocampo, e poi Biasci e Paponi spalleggiati da Jelenic. In realtà già dai primi minuti, la sensazione è che il tecnico ravennate punti sulla velocità dello sloveno soprattutto per vie centrali, con la coppia Paponi-Biasci in avanti, soluzione più congeniale alle caratteristiche di entrambi.
Caldo all’Euganeo. Con un’afa a tratti opprimente (32 gradi sulla colonnina di mercurio), l’avvio è in quasi in surplace. Al 5′, su punizione dalla trequarti di Jelenic, Curcio raccoglie, si gira in mezzo metro quadro e prova il sinistro, alto. Applausi. Risponde l’Alessandria al 10′, con un rasoterra di Corazza da fuori, senza patemi per Dini.
Il Padova esce alla distanza e gioca un buon calcio, mantenendo l’iniziativa pur senza creare pericoli eclatanti. Gli ospiti manovrano discretamente a centrocampo, meno votati all’attacco ma operosi soprattutto sulle corsie laterali. Di fatto, il primo brivido dell’incontro è di marca piemontese. Al 18′ Parodi disegna un traversone sul quale Dini e retroguardia vanno in ambasce. Sul contro-cross, Corazza va a botta sicura, ma Pelagatti salva il risultato con una ribattuta sulla linea.
Ghiaccio bollente. Il Padova ha un break importante al 28′. Hallfredsson ruba palla a metà campo e dai 20 metri scocca un sinistro sul quale Pisseri deve distendersi e deviare in tuffo. Applausi per l’islandese, e per un Padova rinvigorito nello spirito dopo il pericolo scampato. La seconda fiammata, al 33′, porta la firma di Biasci che imbeccato splendidamente da Jelenic conclude di punta: Pisseri si salva con il piede in uscita.
È il momento migliore dei biancoscudati, che spinti dal proprio pubblico continuano a mettere pressione ai grigi. Al 36′, Germano si libera sulla destra, cerca Biasci a rimorchio, ma l’attaccante viene anticipato da Di Gennaro. La risposta ospite è un insidioso cross corto di Celia al 37′, con tempestiva chiusura della nostra difesa. Prima dell’intervallo, poi, altro squillo dei grigi, con Chiarello al tiro al volo su invito di Corazza: palla fuori di non molto.
Secondo tempo. La partita a scacchi prosegue anche nella ripresa, senza grosse variazioni sul copione iniziale. Le due squadre si affrontano dovendo dosare le forze e non sempre gli schemi in fase di costruzione sono applicati con lucidità. Il Padova imposta spesso e volentieri alla ricerca della torre Paponi, il quale ha però vita difficile per la guardia montata sistematicamente dai centrali ospiti. Mandorlini capisce il momento difficile del terminale offensivo e gli preferisce Bifulco tornando di fatto al suo 4-3-3 classico. L’impatto dell’esterno campano è importante, e in un paio di occasione mette in apprensione la retroguardia dei piemontesi.
Sale alto l’urlo dell’Euganeo, e il Padova fa immediatamente gridare al gol. Della Latta (59′) prende palla, semina il panico e da fuori aria scocca un destro che si stampa sulla traversa a Pisseri battuto. È Hallfredsson l’uomo in più di un Padova ora alla ricerca del gol del vantaggio. L’islandese, già fondamentale nella vittoria di Avellino, gioca a tutto campo e dispensa palloni importanti. La gara vive però di spunti per lo più isolati. E diventa una questione di pazienza, alla ricerca di un episodio per spostare gli equilibri, da una parte e dall’altra.
Senza emozioni, si entra nell’ultimo quarto d’ora del match con i 22 in campo visibilmente affaticati. L’Alessandria fa la voce grossa al 76′: Eusepi si libera di Rossettini e va al tiro – fuori misura – dal limite. Allora i due tecnici operano tutte le sostituzioni ancora a disposizione e nel Padova si vedono Mandorlini, Andelkovic e il debuttante Ejesi, a rilevare Hallfredsson (il migliore), Jelenic e Biasci. I biancoscudati si ridispongono così con un 3-5-2 più coperto all’occorrenza.
Casarini (84′) ci prova su punizione, senza esito. Nel Padova allora prova ad accendersi il giovane Ejesi, il cui ingresso a sorpresa cela il tentativo di mescolare le carte dalla trequarti in su. La stanchezza, però, è la vera protagonsita in campo. Pelagatti è vittima dei crampi, mentre Kresic è toccato duro al ginocchio destro. Padova e Alessandria si fronteggiano con pochissime energie residue, e il finale è un trascinarsi verso il corposo recupero concesso.
La fase finale produce poco o nulla da segnalare. L’Alessandria si fa pericolosa con una serie di cross insidiosi dalla corsie laterali. Il Padova getta il cuore oltre l’ostacolo, ma fino al triplice fischio di Zufferli si vive in apnea, badando a non scoprirsi più che cercare il gol. Lo 0-0 finale è specchio di una gara tirata, giocata meglio dal Padova con – a tratti – un’Alessandria pericolosa con sortite isolate.
Il primo tempo di questa finale per la B si chiude senza vincitori né vinti. Tutto rimandato al Moccagatta giovedì 17, quando finalmente conosceremo il nostro destino. Ora e sempre: FORSA TOSI, DEMOGHE DENTRO!
Padova-Alessandria 0-0
Padova (4-3-3): Dini; Pelagatti, Kresic, Rossettini, Curcio; Germano (76′ Firenze), Hallfredsson (82′ Mandorlini M.), Della Latta; Jelenic (82′ Andelkovic), Paponi (56′ Bifulco), Biasci (82′ Ejesi). In panchina: Vannucchi, Merelli, Biancon, Nicastro, Cissé. All.: Andrea Mandorlini
Alessandria (3-4-1-2): Pisseri; Parodi, Di Gennaro, Prestia; Mora (71′ Cosenza), Giorno (81′ Gazzi), Bruccini (60′ Casarini), Celia; Chiarello; Corazza (60′ Eusepi), Arrighini (81′ Stanco). In panchina: Crisanto, Di Quinzio, Frediani, Crosta, Macchioni, Rubin. All. Longo
Arbitro: Luca Zufferli di Udine (Di Giacinto-Fontemurato). Quarto uomo: Rutella.
🟨 Della Latta (P), Bruccini (A), Giorno (A), Gazzi (A)