All’inferno e ritorno
Dopo un primo tempo soporifero, il Renate ne segna tre in 20 minuti nella ripresa e fallisce il 4-0 ripetutamente. Poi il risveglio improvviso, decisivo un gol di Ronaldo, siamo ancora vivi e in semifinale
Ph: Agenzia Fotografica Piran
Follia. Tragicommedia. Tentato suicidio. C’è un po’ tutto, nell’allucinante pomeriggio dell’Euganeo. Padova-Renate doveva essere una sfida da prendere con le pinze, si, ma con la testa alla semifinale in programma già Domenica. Ne esce, invece, un circo di occasioni, reti e scivoloni da mettere a serio rischio le coronarie di chiunque. Alla fine vince il Renate, con un 3-1 che comunque non basta a strappare una qualificazione che avrebbe dell’incredibile. Vincono con pieno merito i lombardi, che meriterebbero anche di passare il turno, a dispetto di un Padova irriconoscibile per 45 minuti, in versione pugile suonato e in attesa del colpo del KO.
E pensare che, dopo la vittoria di Meda, il turnover massiccio impostato da Mister Mandorlini pareva cosa saggia. Dentro dal primo minuto Pelagatti e Andelkovic dietro, Matteo Mandorlini e Ronaldo a centrocampo, oltre a Paponi e Bifulco nel tridente. Il 4-3-3 biancoscudato è sufficientemente abbottonato. Parola d’ordine: controllare il risultato, possibilmente senza subire.
Fuoco in avvio. C’è però da fare i conti con un Renate che spinge sull’acceleratore fin dal calcio d’inizio. E non potrebbe essere altrimenti, per una squadra che deve vincere con tre reti di scarto per agguantare la semifinale. Galuppini ci impiega appena tre minuti, per scaldare le mani a Dini. Accade tutto sugli sviluppi di un’invitante punizione dai 18 metri, deviata in corner dal nostro estremo difensore. Il fuoco iniziale delle “Pantere”, però, si esaurisce ben presto, complice anche il gran caldo. Il Padova allora sale in cattedra, con le iniziative di Ronaldo (sua una botta da distanza siderale fuori di poco, da applausi) e il solito Chiricò, oggi osservato speciale dalla retroguardia ospite. I biancoscudati riescono a pungere al 35′, con Della Latta al tiro (respingo da Gemello) e Bifulco sciupone da pochi passi con un destro fuori misura. In chiusura di tempo (43′), poi, è ancora Chiricò su iniziativa personale a provare la conclusione dal limite. Palla fuori.
All’inferno, e ritorno. Inizia il secondo tempo, e il Renate è subito avanti. Galuppini approfitta di una dormita generale della retroguardia scudata, con grossa responsibilità di Andelkovic, e infila Dini per l’1-0. La doccia fredda sveglia solo in parte i biancoscudati, protagonisti di un avvio di ripresa da dimenticare. Ci provano prima Della Latta, poi Ronaldo con iniziativa personale (chiedendo anche il rigore). Niente da fare. Anzi, il Renate al 56′ trova il secondo jolly di giornata, stavolta con Kabashi che con una botta da distanza notevole spedisce la sfera sotto l’incrocio.
Con gli ospiti a un gol di distanza da un clamoroso ribaltone, Mandorlini stringe i ranghi dei suoi là dietro, inserendo Curcio, oltre a Biasci e Saber in un unico maxi-cambio. I biancoscudati, però, appaiono in netta difficoltà soprattutto sul piano mentale. Il nervosismo cresce col passare dei minuti, tra passaggi errati e corsa a vuoto a metà campo. Il Renate allora ci crede, e al 65′ segna il terzo gol con Giovinco. In maniera incredibile, questa volta, e sugli sviluppi di un clamoroso errore di Dini. Cose che nemmeno a Mai dire Gol…
La reazione abbozzata da Chiricò e compagni è a dir poco confusa. Al 70′ Kresic va vicino alla deviazione vincente su cross dalle retrovie, ma il Renate nel finale gioca naturalmente sulle ali dell’entusiasmo (e dell’incredulità). Al 77′, anzi, Dini combina un’altra colossale sciocchezza. Il 4-0 è evitato solo dalla segnalazione del fuorigioco su Rada, rientrante dalla linea di fondo. Due minuti più tardi, anche Nocciolini va vicinissimo alla quarta segnatura: a tu per tu con Dini, l’attaccante lombardo colpisce però il palo. Poi Giovinco all’80’ grazia ancora il nostro estremo, con il Padova totalmente alle corde. Segnale decisivo? Può darsi, perchè dal cilindro il Padova estrae il coniglio, con Ronaldo che all’81’ raccoglie un invito dal limite e col destro fa secco Gemello. È l’1-3 che riporta il Padova in vita.
Finale convulso. Non è finita, ci mancherebbe. Anzi, all’88’ Nocciolini viene servito involontariamente da Curcio, si invola in solitaria e clamorosamente fallisce il 4-1, con Dini questa volta provvidenziale. I cinque di recupero sono una corrida, tra calci, botte da orbi e nervi che rimangono saldi soltanto per miracolo. Fioccano i gialli di Feliciani, e il Padova prova con le unghie e con i denti a tenere alto il proprio baricentro. Il Renate affonda ancora, pur senza precisione. Fino al triplice fischio finale. Una liberazione.
Padova-Renate 1-3
Padova (4-3-3): Dini; Pelagatti, Kresic, Andelkovic (66′ Jelenic), Gasbarro (32′ Germano); Ronaldo, M. Mandorlini (58′ Saber), Della Latta; Chiricò, Paponi (58′ Curcio), Bifulco (58′ Biasci). In panchina: Vannucchi, Germano, Hallfredsson, Vasic, Firenze, Rossettini, Ejesi. All.: Andrea Mandorlini
Renate (3-5-2): Gemello; Silva, Damonte (64′ Magli), Possenti (69′ Santovito); Guglielmotti, Kabashi (69′ Vicente), Ranieri (54′ Rada), Lakti (54′ Nocciolini), Anghileri; Galuppini, Giovinco. In panchina: Bagheria, Langella, Burgio. All.: Diana
Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo (Basile-Lencioni). Quarto uomo: Monaldi.
⚽️ 49′ Galuppini (R), 56′ Kabashi (R), 65′ Giovinco (R), 81′ Ronaldo (P)
🟨 Silva (R), Dini (P), Santovito (R), Chiricò (P), Galuppini (R), Ronaldo (P)