L’analisi di… Padova-Mantova
Il nostro focus sui temi principali della terza giornata di campionato, coincisa con la vittoria dell’Euganeo sul Mantova.
I migliori 🏆
Parliamo al plurale, giacché individuarne soltanto uno sarebbe difficile. Menzione speciale per il brasiliano Curcio, arrivato a Padova all’ultimo dopo il trasferimento in biancoscudato dalla Salernitana. Ha giocato una gara di spessore, mai in apnea, correndo e distribuendo palloni con gran precisione. Buona la prima.
Quindi il centrocampo, in blocco. L’intero reparto – visto contro il Mantova – può contare su elementi che a nostro parere potrebbero tutti essere protagonisti in Serie B. Ronaldo (nel suo ruolo), Della Latta, Saber, poi Hallfredsson e Mandorlini nella ripresa: è questo l’asse sul quale il Padova ha costruito la propria superiorità contro il Mantova.
Il dubbio 🧐
Come contro l’Imolese, il Padova ha concesso metri al Mantova in un paio di occasioni più per demeriti propri che per superiorità dell’avversario. Ecco, quindi, come per una squadra di tale caratura e con un reparto difensivo da far invidia a molti, la concentrazione diventa un aspetto cruciale. Anche – e soprattutto – nelle giocate più semplici a centrocampo e in possesso del pallone.
Il dubbio 🧐
Il ritorno al 4-3-3 ha ripagato Mandorlini ed il suo undici. Si è visto un Padova combattivo, propositivo, e con il suo esterno di ruolo – il debuttante Bifulco – capace di imperversre sulla corsia di competenza. Meno pungente Nicastro, che esterno d’attacco non è, ma nell’equilibrio della partita anche il suo apporto è risultato fondamentale. Nota, positiva, anche per la retroguardia, reinventata per le contemporanee assenze di Kresic e Valentini (ancora da chiarire l’entità dei loro acciacchi muscolari) e le non perfette condizioni di Pelagatti.