Editoriali

Tutti fuori, per amore del Biancoscudo

Il terremoto si è materializzato una sera di metà Giugno.

Non c’entrano la conferenza stampa di presentazione di un nuovo, giovane allenatore. Nemmeno quella di uno stucchevole direttore sportivo senza idee, ma con qualche plusvalenza nella manica e un borsone pieno di supponenza.

Il concetto è uno soltanto: via dall’Euganeo, con un’iniziativa forte, e la chiamata a raccolta di tutto il popolo biancoscudato (o quel che ne rimane), un accorato invito a non abbonarsi, e disertare l’impianto di Viale Nereo Rocco nella stagione 2024/25, presenziando a sostegno del Calcio Padova soltanto in trasferta. Perchè? Non crediamo servano molte spiegazioni.

Mai prima d’ora, nemmeno nella più feroce delle contestazioni alla proprietà di turno, tanto si era osato. Segno dei tempi che cambiano, ma sintomo definitivo di un malessere che perdura da quasi 30 anni, divenuto punto di non ritorno, in una grottesca girandola di delusioni, veleni, e occasioni mancate.

Sia chiaro: scegliere di non scendere a compromessi – ancora una volta, l’ennesima in tre decadi di chiaroscuro in un impianto indecente – non significa certo non essere tifosi, o esserlo meno del dovuto.

Al contrario, significa scegliere di amare il Calcio Padova con una presa di posizione forte, fortissima. Privandosi, appunto, di una delle cose più belle: la passione e il trasporto nel supportare la propria squadra tra le mura “amiche”. Che, se ancora servisse chiarirlo, di amico non hanno un bel nulla, tra gettate di cemento indegne di essere chiamate stadio, ostili ai tifosi di casa più che agli ospiti. Il “teatro” dello sfacelo biancoscudato è agli occhi di tutti il risultato di una serie infinita di errori, storture, fallimenti professionali e morali che trasmettono un’immagine oggettivamente svilente della città di Padova.

La pazienza è esaurita, la misura è colma, e nella vaghezza dei piani per il presente e il futuro del calcio biancoscudato, un solo grido sta finalmente unendo la tifoseria tutta: BASTA!

Il comunicato rilasciato dagli Ultras Padova – seguito a ruota dalla presa di posizione di Appartenenza Biancoscudata e da una miriade di tifosi non direttamente associati ad alcuna delle sigle ufficiali del tifo biancoscudato – è qualcosa in più di un monito isolato. È un terremoto provocato da chi ne ha le tasche piene: di bugie, silenzi, speculazioni, prese per i fondelli. Da parte di tutti: società e amministrazioni comunali (presenti e passate) sul banco degli imputati prima di chiunque altro.

Cha fare allora? Dimostrare, con profonda unità di intenti tra tutte le componenti, che la strada da intraprendere, per poter cambiare qualcosa nella vergognosa impasse di oggi, è una soltanto.

Giochiamo in trasferta ogni domenica dal 1994, la pazienza è finita! Con l’amore e il sostegno di sempre, che per il Padova hanno risorse infinite, ma senza abbonamento, e non all’Euganeo: mai più a difesa di questo scempio.

Forza, Padovani!

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