Amarcord

C’era una volta Fiorentina-Padova…

Inutile girarci attorno. Per quanto scomodo – nel mezzo di una settimana importante per la stagione del Padova – l’impegno di Coppa Italia dei biancoscudati in terra toscana è un premio al buon avvio si stagione della truppa di Mandorlini, dopo i tentennamenti iniziali. Fiorentina-Padova riporta alla memoria ricordi più o meno dolci, per i tifosi del Padova, in una storia di oltre 90 anni di scontri quasi mai alla pari, con tante batoste ma anche qualche lampo di genio, indimenticabile.

Dici Fiorentina e pensi a…

Kurt Hamrin. L’uccellino svedese fu uno dei più prolifici “panzer” allenati da Nereo Rocco in biancoscudato. Vestì la nostra maglia soltanto per una stagione, quella dello storico terzo posto in Serie A, nel 1957/58, contribuendo al piazzamento finale con ben 20 reti in 30 presenze totali. Un terzo posto proprio alle spalle dei viola gigliati e della Juventus campione d’Italia. Quel torneo conduceva ai Mondiali di Svezia che, in estate, consacrarono il genio di Pelè, con il suo Brasile vittorioso in finale proprio contro la Svezia del talento Hamrin. L’ala offensiva passò alla Fiorentina proprio dopo l’estate del 1958, scrivendo alcune tra le pagine di storia dei viola più belle di sempre. 🇸🇪

Cesena. Si, proprio loro, i romagnoli. Andarono a vincere a Firenze nell’ultimo turno del torneo di Serie B 1993/94, con i viola già matematicamente certi del ritorno in massima serie dopo un anno di purgatorio. Il concomitante pareggio del Padova a Bari decretò la necessità di uno spareggio per stabilire la quarta promossa. Non mancarono le polemiche per il rilassamento generale della viola di Claudio Ranieri, che in quella stagione mai avevano perso tra le mura amiche prima di affrontare il Cesena… 🙄

Artemio Franchi. Non ci riferiamo al fiorentinissimo dirigente sportivo per alcuni anni a capo della Federazione nazionale, quanto allo stadio che ne porta il nome. Il “Franchi”, infatti, fu teatro – il 10 Giugno 1995 – del più emozionante momento della storia biancoscudata degli ultimi 30 anni. Parliamo naturalmente dello spareggio per la permanenza in Serie A vinto ai calci di rigore contro il Genoa di Maselli. E delle montagne russe di emozioni vissute in un piovoso e buio pomeriggio di inizio estate. 😍

Amoruso e Vlaovic. Nell’ultima gara di campionato ufficiale giocata in terra toscana, la Fiorentina si impose con un tennistico 6-4. Era il Sabato di Pasqua 1996, con il Padova in caduta libera verso la B. Mai domi, però, i biancoscudati non persero del tutto la faccia solo grazie alle prodezze di una coppia di attaccanti, Nick Amoruso e il croato Goran Vlaovic, autori di una doppietta ciascuno proprio al “Franchi”. Chiusero la stagione 27 reti segnate in due. Numeri assurdi, per una squadra che di gol ne segnò 40 in tutta la stagione! ⚽️

Coppa Italia. Affrontammo i viola per l’ultima volta in assoluto poco più di 22 anni fa. Fu proprio un secondo turno di Coppa Italia – con partite di andata e ritorno – il palcoscenico, all’alba della stagione 1998/99. I viola si imposero all’Euganeo con una rete di Esposito nel finale, per poi bissare il successo con un 2-0 al ritorno. Di fronte, un Padova combattivo e che ben figurò contro la Fiorentina pur nella depressione di un inizio di stagione in C1 che culminò addirittura con una bruciante retrocessione in quarta serie. 🏆

Le sfide affascinanti e impossibili ci piacciono, lo ammettiamo. Ma – pur godendoci questo nuovo capitolo della storia di Fiorentina-Padova – teniamo anche ben saldi i piedi sulla terra. Siamo il Padova, e in questa stagione abbiamo un solo obiettivo.

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