Firenze-Chiricò: Padova in orbita!
Padova sempre più primo. Non senza un po’ di fatica, i biancoscudati piegano l’Arezzo con Firenze e Chiricò e timbrano la “fuga”, con cinque lunghezze ora sul Südtirol, bloccato a Carpi
Ph: Agenzia Fotografica Piran
E sono cinque! Cinque quanti i successi consecutivi inanellati dalla squadra di Mandorlini. Cinque quanti i punti di distacco che ora separano il Padova dal Südtirol. Sarebbero anche sei, a dirla tutta, al netto del primo scontro diretto a favore. In questo ennesimo Mercoledì di campionato, per il Padova è già tempo di tornare in campo. Avversario di turno è il fanalino di coda Arezzo, col morale a terra e dato per spacciato alla vigilia. Chiacchiere, appunto, perchè ogni gara – soprattutto in questa fase del torneo – può riservare sorprese sgradite.
Nei biancoscudati in formato infrasettimanale si rivede Nicastro (bentornato!) al centro dell’attacco. A supporto, gettone da titolare per Santini e per Firenze leggermente defilato. È un 4-3-3 atipico, quello del Padova di Mandorlini, che per la prova dell’Euganeo conferma anche Ronaldo nonostante la diffida pendente sul brasiliano a pochi giorni dal big match del Druso.
Pronti, via e il Padova è già in avanti. I biancoscudati impiegano meno di cinque minuti per creare la giusta densità dalle parti della retroguardia toscana. Nicastro al 6′ fa la cosa più bella: rovesciata in perfetta coordinazione su cross dalla mancina, ma Melgrati si oppone. È il preludio al vantaggio, che si materializza al 12′. Firenze mette in rete al volo da centro area su splendido suggerimento di Della Latta.
Ferito nell’orgoglio l’Arezzo reagisce con generosità. Un’azione insistita dei toscani attorno al 17′ mette non poca apprensione alla retroguardia biancoscudata che libera con qualche affanno. Ma è troppo poco per impensierire un Padova comunque in controllo del match e con il pallone costantemente tra i piedi. Ci sarebbe spazio anche per qualcosa in più, se Firenze non si innamorasse del pallone in qualche buona ripartenza come quella sprecata al 22′. Lo stesso centrocampista offensivo avrebbe sul sinistro la palla del raddoppio al 27′, ma il suo tiro con Melgrati in uscita disperata, finisce alle stelle.
Il primo tempo di Padova-Arezzo ha poco altro da offrire. Giusto una ripartenza potenzialmente letale non finalizzata da Santini e Firenze, e tanta buona volontà per la squadra di Stellone, che però non riesce a creare grattacapi a Vannucchi.
Con un Saber in più (e un Ronaldo in meno), la ripresa vede il Padova cominciare col piglio di chi vuol chiudere la pratica in fretta. Le buone intenzioni si scontrano però con un Arezzo motivato, che al 48′ va anche al tiro con Piu su cross di Altobelli, di poco a lato. Per un quarto d’ora buono, quindi, si gioca per lo più a centrocampo, con il Padova lento nella manovra e sfilacciato soprattutto dalla metà campo in su.
Mandorlini, allora, rinvigorisce l’attacco con Cissé e Chiricò, nella speranza di dare maggiore profondità a una manovra non brillante. I risultati si vedono immediatamente, con Chiricò a servire Nicastro (62′) che tutto solo in area spara addosso al portiere aretino nella più ghiotta delle palle-gol di giornata. Momento chiave? Non proprio, perchè il fuoco di paglia biancoscudato si esaurisce in un battibaleno. I biancoscudati arretrano oltre modo, lasciando le chiavi del centrocampo all’Arezzo. In un paio di occasioni i toscani vanno vicini al pareggio. Prima con una botta di Iacoponi da fuori (71′) che sibila il palo, poi con Sbraga di testa su calcio d’angolo (82′).
Il Padova, macchinoso per praticamente tutto l’arco della ripresa, ha il merito di non perdere la bussola, pur in un secondo tempo opaco. I biancoscudati fanno di nuovo la voce grossa e confezionano il raddoppio della tranquillità quasi allo scadere. È un (nuovo) capolavoro di Chiricò a squarciare il silenzio dell’Euganeo. Sua, infatti, è la serpentina vincente in area con palla nella buca d’angolo per il 2-0 definitivo.
Al triplice fischio di Di Marco, un enorme sospiro di sollievo e un insieme di soddisfazione ed entusiasmo. Con la testa a Bolzano fin da stasera, per continuare a correre e a ruggire: leoni armati stiam marciando! Forsa tosi, demoghe dentro!
Padova-Arezzo 2-0
Padova (4-3-3): Vannucchi; Germano, Rossettini, Kresic, Gasbarro; Della Latta, Ronaldo (46′ Saber), Hallfredsson (85′ Pelagatti); Firenze (62′ Cissé), Nicastro (67′ Jelenic), Santini (62′ Chiricò). In panchina: Dini, Mandorlini M., Vasic, Biasci, Andelkovic, Bifulco. All.: Andrea Mandorlini
Arezzo (4-4-2): Melgrati; Ventola (46′ Benucci), Luciani, Pinna, Maggioni (79′ Stampete); Altobelli, Arini (79′ Cerci), Di Paolantonio; Belloni (31′ Iacoponi), Sussi (62′ Sbraga); Piu. In panchina: Sala, Kodr, Karkalis, Carletti, Soumah, Zitelli, Serrotti. All.: Stellone
Arbitro: Davide Di Marco di Ciampino (Catucci-Andulajevic). Quarto uomo: Di Graci
⚽️ 12′ Firenze (P), 88′ Chiricò (P)
🟨 Pinna (A), Santini (P), Arini (A), Della Latta (P)