Uragano scudato al Martelli: avanti Padova!
Avevamo chiesto orgoglio e attributi. Ecco un Padova formato maxi, che ne fa addirittura sei, annichilisce il Mantova e rialza la testa come un leone. In gol anche i nuovi Cissé e Chiricò (migliore in campo)
Ph: Agenzia Fotografica Piran
Sei gol (a zero) e tutti a casa. Il Padova stravince in trasferta con un risultato roboante, specchio di una prestazione di sacrificio, corsa, e soprattutto cinismo. Il tutto in una settimana iniziata tra i veleni del post Padova-Fano e la scoppiettante chiusura del mercato invernale.
Di buono per i biancoscudati c’è la possibilità di tornare subito in campo e sul menù l’ostica trasferta di Mantova, dove Mandorlini nel far fronte a diverse assenze e alla necessità di un po’ di rotazione, schiera il suo 11 con parecchie novità. I nuovi acquisti Cissé e Chiricò, tanto per cominciare, sono in campo dall’inizio, a fare da spalla a Bifulco. E sono proprio loro la spina nel fianco dei virgiliani in avvio. Cinque giri di lancette e il Padova è avanti di uno: Chiricò (imbeccato alla perfezione da Ronaldo) pennella per per l’attaccante della Guinea che di testa insacca.
Il Mantova è votato all’agonismo forsennato, il Padova è chiamato a prestare massima attenzione, e fare quello che meglio gli riesce: ripartire con micidiali uno-contro-uno sulle ali dei suoi esterni offensivi. Proprio una ripartenza, al 15′, porta al gol del raddoppio è di quelle che fanno riconciliare col calcio almeno chi scrive: Germano in verticale per Saber sulla destra, palla in mezzo e Bifulco a rimorchio deve solo metterla dentro.
È un Padova che raccoglie il massimo con la forza del collettivo, quello del primo tempo di Mantova. Di fronte a una squadra che corre ai mille all’ora e non lesina contrasti al limite del regolamento. Ma di azioni davvero pericolose, i virgiliani non ne confezionano alcuna, pur mantenendo la tensione in area biancoscudata sempre alta per le continue iniziative di Guccione (24′ da fuori 30′ di testa) e Checchi che al 43′ la mette fuori su assist del già citato esterno offensivo.
L’avvio di ripresa è di marca virgiliana, come del resto è lecito attendersi da una squadra che deve reagire al doppio svantaggio. Il Padova serra i ranghi, lasciando il pallino in mano al Mantova ma ripartendo con forza. Al 54′ Guccione avrebbe sul sinistro una palla d’oro, servito a centro area. Il suo tentativo però sbatte sul corpo di Rossettini, che scongiura il pericolo. Nella fase più delicata dell’incontro, i biancoscudati si dimostrano superiori sul piano del palleggio, forti anche della prestanza fisica e brillantezza atletica di Cissé, che gioca una gara tutta corsa e sacrificio.
I biancoscudati si fanno rivedere dalle parti di Tosi quando manca un soffio allo scoccare della prima ora di gioco. Su azione che si sviluppa sulla mancina Ronaldo va al tiro dal limite, trovando però la pronta respinta di un difensore locale. È il preludio al terzo gol, una perla di rara bellezza, perchè frutto dell’applicazione certosina della regola del contropiede, con finalizzazione da manuale per Chiricò (in assoluto il migliore in campo). Il suo sinistro finisce sotto l’incrocio dei pali.
Da questo momento, non c’è più partita. I biancoscudati giocano sulle ali dell’entusiasmo e trafiggono il Mantova per la quarta volta al 71′. Firenze riceve in area, potrebbe calciare ma preferisce servire il liberissimo Hallfredsson, che a porta sguarnita fa 4-0.
Con la partita in ghiaccio, sembra allora risvegliarsi il Mantova, che in un’azione sola prima colpisce la traversa con Guccione, poi si vede salvare il gol della bandiera sulla linea da Kresic, a Vannucchi battuto. È in pratica l’unica vera azione di un certo peso, per i lombardi, altrimenti succubi dei biancoscudati, davvero letali nel tardo pomeriggio del Martelli. La girandola di sostituzioni non sposta gli equilibri. È una sorta di passerella, per i biancoscudati, autori del pokerissimo al minuto 80′, con Biasci, che di petto corregge un cross dalla destra. E nel recupero, il sesto sigillo: Kresic di testa, tutto solo, non sbaglia.
Si chiude con un 6-0 esterno che fa fischiare le orecchie alle dirette concorrenti e, soprattutto, ripaga i tifosi dopo due gare non al top contro avversarie sulla carta più abbordabili di un Mantova che 32 punti non li ha certo raccolti per caso. Applausi (tanti) per i ragazzi e il Mister, allora, ma il monito è sempre lo stesso: orgoglio e attributi, una “finale” per volta.
Mantova-Padova 0-6
Mantova (4-2-3-1): Tosi; Bianchi (61′ Pinton), Checchi, Zanandrea (28′ Baniya), Panizzi; Saveljevs, Gerbaudo; Di Molfetta, Guccione (73′ Lucas), Cheddira (73′ Sané); Zigoni (61′ Ganz). In panchina: Tozzo, Silvestro, Zibert, Mazza, Zappa, Fontana, Militari. All.: Troise
PADOVA (4-3-3): Vannucchi; Germano (73′ Pelagatti), Rossettini, Kresic, Gasbarro; Saber , Hallfredsson, Ronaldo (73′ Biasci); Chiricò (73′ Jelenic), Cissé, Bifulco (61′ Firenze). In panchina: Dini, Burigana, Andelkovic, Pelagatti, Curcio, Biancon, Vasic. All.: Andrea Mandorlini
Arbitro: Cudini di Fermo (Carpi Melchiorre-Tasciatti).
⚽️ 5′ Cissé (P), 16′ Bifulco (P), 66′ Chiricò (P), 71′ Hallfredsson (P), 80′ Biasci (P), 91′ Kresic (P)
🟨 Bianchi (M), Baniya (M), Ronaldo (P)