Cinismo e carattere: 2-0 alla Virtus Verona
I biancoscudati, meno brillanti rispetto alle ultime uscite, faticano contro una Virtus quadrata, ma hanno la meglio nella ripresa. In gol Hallfredsson e Nicastro, il primato è consolidato
Ph: Agenzia Fotografica Piran
Che si trattasse di una partita ostica e piena di insidie, non ci piove. Ne aveva parlato anche Mister Mandorlini alla vigilia, di una sfida da non sottovalutare, contro un’avversaria che fa del collettivo e di un’idea di gioco consolidata le armi principali.
Il Padova si presenta all’Euganeo con lo stesso undici uscito con i tre punti in tasca dal “Manuzzi” Lunedì scorso, ma chi aspettava di vedere fuoco e fiamme fin dalle prime battute, rimarrà deluso. La Virtus di Gigi Fresco, infatti, è squadra tenace e compatta, schierata con un modulo speculare rispetto a quello biancoscudato, illuminata nella prima parte di gara dal suo numero 10, Danti, autentica spina nel fianco. I biancoscudati, di contro, appaiono leggermente appannati, ingabbiati a centrocampo dal pressing asfissiante dei veronesi.
Per il primo sussulto tocca aspettare fino al 17′, quando Bifulco in piena area e di fronte a Sibi, conclude debolmente e vanifica la grossa opportunità. Con i biancoscudati a baricentro più alto, però, sale in cattedra proprio la formazione ospite. Amadio al 28′ calcia al volo dal limite, palla di poco alta. Poi é bravo Vannucchi smanacciare una punizione velenosa del solito Danti. Poco Padova, invece, da lì alla conclusione della prima frazione, nonostante gli aggiustamenti di Mandorlini in tempo reale, vedasi l’inversione di fascia per Jelenic (prova positiva la sua) e Bifulco (meno efficace del solito).
La ripresa si apre con un gol annullato ad Arma per fuorigioco, poi Della Latta al volo avrebbe sul destro la palla del vantaggio, ma il pallone termina a lato. Con il passare dei minuti appare chiaro che soltanto un episodio potrà sbloccare un match altresì fermo nella tensione dello 0-0. Il lampo vincente, per fortuna del Padova, parte dai piedi di “Ghiaccio Bollente” Hallfredsson, giocatore oggi più che mai fondamentale nell’economia del gioco biancoscudato. Magari non nella sua giornata migliore, va detto, ma capace di estrarre dal cilindro il sinistro che al 61′ trafigge Sibi dal limite dell’area su assist di Jelenic.
Acquisito il vantaggio il Padova gioca con maggiore scioltezza. Alla Virtus Verona, invece, saltano i nervi. Tanto che Visentin guadagna il rosso diretto (sacrosanto) dopo un fallaccio gratuito su Vannucchi, lasciando i compagni in inferiorità numerica. Con gli ingressi di Paponi e Saber, Mandorlini rinforza i suoi, che controllano, palleggiano con maggiore disinvoltura e – nel finale – chiudono la pratica. Il raddoppio è l’applicazione essenziale del concetto di gioco di squadra. Ronaldo, Saber (sul filo del fuorigioco), Nicastro: e a porta vuota, l’attaccante ex Catanzaro mette dentro.
Con il primato consolidato e altri tre punti in cascina, il pensiero va direttamente al Perugia. Mercoledì, infatti, è già tempo di tornare in battaglia. Forsa tosi, demoghe dentro! 💪
Padova-Virtus Verona 2-0
Padova (4-3-3): Vannucchi; Germano, Andelkovic, Gasbarro, Curcio; Della Latta, Hallfredsson (71′ Paponi), Ronaldo; Jelenic (71′ Saber), Nicastro, Bifulco (81′ Pelagatti). In panchina: Burigana, Valentini, Mandorlini M., Santini, Vasic, Fazzi, Buglio. All.: Andrea Mandorlini
Virtus Verona (4-3-3): Sibi; Daffara, Visentin, Pellacani, Amadio (64′ Pittarello); Lonardi (72′ Bentivoglio), Cazzola (81′ Danieli), Delcarro; Danti (81′ Zecchinato), Arma, Marcandella (64′ Manfrin). In panchina: Giacomel, Chiesa, Mazzolo, Pessot, De Rigo, Carlevaris, Bridi, Zecchinato. All.: Fresco
Arbitro: Stefano Nicolini di Brescia (Pellino-Croce). Quarto uomo: Ricci
⚽️ 61′ Hallfredsson (P), 84′ Nicastro (P)
🟨 Gasbarro (P), Lonardi (VV), Sibi (VV)
🟥 Visentin (VV) al 75′ per gioco scorretto (rosso diretto)